Giornata per la salvaguardia del creato

Oggi è la Giornata del Creato.
 
Il creato può essere visto come l'ambiente che ci circonda o come il Dono che Dio ha fatto all'uomo… comunque come la si pensi al riguardo, questo va salvaguardato.
 
Giusto lo scorso week-end ho passato una due giorni a parlare del Creato e al significato della storia della creazione nel libro della Genesi. Partendo da questo e dalla lettera del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli lascia questa lettura e questa riflessione.
 

"Il nostro ambiente, come sappiamo, è composto da terra, acqua, sole e aria e anche, naturalmente, fauna e flora. L'uomo può sfruttare la natura a suo vantaggio fino ad un certo limite che garantisce la sostenibilità delle risorse energetiche consumate e salvaguarda la riproduzione di tutte le creature viventi. In effetti, questo sfruttamento della natura in senso buono è esplicito comando di Dio per l'uomo prima della sua caduta nel peccato. La trasgressione di questo limite, però, che è stata una caratteristica degli ultimi due secoli della storia umana, e ha condotto alla distruzione dell'armonia dei costituenti naturali dell'ambiente, al loro logoramento e, alla lunga, alla morte del creato e dell'uomo stesso che non può sopravvivere in eco-sistemi che sono diventati sbilanciati in un modo irreversibile.
[…]
Lo stretto rapporto dell'uomo con gli animali è dimostrato dal fatto che sono stati creati lo stesso giorno (Gen 1,24-31) e dal comando di Dio di Noè di salvare una coppia di ogni specie dal diluvio imminente (Gen 6,19 ). E' molto significativo che Dio mostri particolare attenzione alla conservazione del regno animale. Spesso nelle Vite dei Santi incontriamo storie sui rapporti meravigliosi tra Santi e animali, anche feroci, che in altre circostanze sarebbero stati tutt'altro che amichevolmente disposti verso l'uomo. Questo, naturalmente, non è dovuto alla loro natura malvagia, ma alla resistenza dell'uomo alla grazia di Dio e la sua successiva rotta di collisione con gli elementi e le creature della natura. Inoltre, un'ulteriore conseguenza della rottura del rapporto tra Adamo ed Eva e il loro Creatore, Dio, è stata l'interruzione del loro rapporto con l'ambiente: "Maledetto il suolo per causa tua! Con dolori ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita. Spine e cardi produrrà per te e mangerai l'erba dei campi. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane, finché non tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere ritornerai!" (Gen 3,17-19); la riconciliazione dell'uomo con Dio comporta la sua riconciliazione con gli elementi della natura."
 
 
Settembre, almeno a Milano, è stato "battezzato" con un bel temporale. All'alba c'era una luce strana e dopo qualche minuto è iniziato a piovere, seguito da numerosi lampi e tuoni. Questo è naturale e normale dopo il caldo dei giorni scorsi, ma la gente, dopo essersi lamentata del caldo, del sole, ora si lamenta dell'acqua, senza rendersi conto delle contraddizioni che mette nel descrivere le cose. Alcune volte basterebbe soffermarsi e ascoltare la natura, vi assicuro che ci si riesce anche a Milano, perchè questa ci parla e regola le nostre vite.

Riflesso dopo un temporale

foto – Riflesso dopo un temporale

2 commenti

  1. I rapporti tra l'uomo e il Creato visti dal dal punto di vista divino, dipendono molto dalla religiosità di ognuno e dalla sua fede.
    Ma è certo che l'uomo è strettamente legato all'ambiente e l'assurdo è che viviamo per un tempo che per la natura dura meno di un battito di ciglia e ci comportiamo come se ne fossimo i signori e padroni.

  2. Banalmente ripeto un motto del FAI.
    Banalmente perchè intervengo con qualcosa di non mio, non certo perchè sia banale la frase:

    la Terra non ci appartiene: siamo noi ad appartenere alla Terra.

    Una frase semplice, ma che contiene tutto.

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