Il Bacio di Hayez

Stamattina, sfogliando il giornale Corriere online, ho letto la notizia, relativa al Bacio di Hayez, che riporto a fine post.

Il Bacio è un bellissimo quadro conservato nella Pinacoteca di Brera che mi  è capitato di vedere diversi anni fa, quando avevo 15 anni circa, e che mi è sempre rimasto impresso per la sua bellezza. Negli anni poi ho scoperto che ne erano state fatte 4 copie da Hayez differenti nei particolari, ma quello che secondo me rimane il più bello e incantevole è quello della Pinacoteca.
Quello che mi ha colpito allora, e che mi colpisce ancora, è la bellezza e la sinuosità della stoffa azzurra della dama, la luce che si concentra sulle figure che dolcemente si baciano e proietta l’ombra sulla scala.
Sicuramente uno dei quadri che preferisco.

Qui sotto la prima immagine è quella della pinacoteca, poi ho inserito l’articolo e l’immagine venduta all’asta.

LONDRA – È uno dei dipinti più noti, entrato nell’immaginario collettivo per la sua potenza romantica, di suggestione, di abbandono amoroso. «Il bacio» di Francesco Hayez (1791-1882), uno dei simboli del Risorgimento italiano, andrà all’asta da Sotheby’s a Londra mercoledì 12 novembre. L’opera del 1861 è una delle quattro versioni del «Bacio» realizzate da Hayez: oltre a quella in vendita, proveniente da una raccolta privata tedesca, ci sono la più celebre, quella conservata a Milano nella Pinacoteca di Brera, e due quadri più piccoli presenti in collezioni private italiane.

L’OPERA – Il dipinto sarà battuto da Sotheby’s con una stima di 4/600mila sterline (505/760mila euro). Fu commissionata ad Hayez da Federico Mylius, discendente di Enrico, celebre mecenate milanese. Hayez considerò «Il Bacio» una delle sue composizioni più importanti, che traeva ispirazione da riferimenti storici e letterari per indicare l’età romantica e per diventare infine espressione del nuovo spirito del nascente Regno d’Italia. La coppia immortalata in un appassionato bacio è una chiara allusione a Romeo e Giulietta di Shakespeare e a Renzo e Lucia di Manzoni, oltre che un’icona della neonata nazione italiana. In questo soggetto Hayez riunì le principali caratteristiche del romanticismo italiano, l’attenzione verso i concetti di naturalezza e sentimento (l’amore individuale), ma soprattutto verso gli ideali risorgimentali (l’amore per la patria). Rispetto al «Bacio» custodito a Brera, del 1859, la versione che andrà all’asta, realizzata due anni più tardi, mostra la donna con un abito bianco anziché celeste, per indicare uno dei tre colori della bandiera italiana.
(Dal Corriere.it del 3 novembre 2008)

24 commenti

  1. E’ veramente uno dei quadri più famosi dell’88, e secondo me merita la sua fama, la merita tutta tutta.
    Per il vestito, è vero, che sembra di sentire il fruscio della seta.
    Ma anche per come sono rappresentati i due personaggi: lei che si abbandona, quasi aggrappandosi a lui, persa in quel bacio. Lui che sembra avvolgerla e proteggerla, con tenerezza.
    Quello rappresentato dal quadro non è un bacio, è l’Amore!

  2. @happy: ne esistono 4 di “Bacio” due in versione più piccola, quella della pinacoteca e quello che verrà venduto all’asta. Magari qualcuno di questi era stato prestato per qualche mostra… ho provato a cercare in internet ma non ho trovato cosi interessanti

  3. è io che pensavo che il titolo fosse “Giulietta e Romeo”
    allora oggi qui da te ho imparato una cosa nuova :-)

    c’è un altro famosissimo Bacio, quello di Klimt, meno classico ma decisamente non meno romantico…
    un caro saluto,
    g.

  4. @happy sempre graditi i tuoi saluti

    @laPitta sai che non mi ero mai accorto che fosse così sfruttato?

    @nadia grazie a te di essere passata, spero che ti sia piaciuto quello che ho scritto

    @Ligeia conosco anche il quadro di Klimt e credo che sia più conosciuto di quello di Hayez

  5. E’ un quadro che emoziona, anche se lo si guarda decine di volte. Quell’emozione che non riesco a provare, ad esempio, guardando “La Gioconda”.
    Mi pare che i significati sul suo famoso sorriso siano delle “sovrastrutture” e che – più o meno – tutti i sorrisi delle donne rappresentate da Leonardo abbiano in comune quella piega vagamente ambigua.

  6. Le condizioni dell’illusione…’La mente, che ha ricevuto dal senso un tenue inizio di ricordo, continua poi all’infinito ricordando tutto ciò che è da ricordare.
    Avendolo perciò i nostri sensi…ricevuto l’inizio di ogni cosa e avendola trasmessa alla mente, questa parimenti riceve tale inizio e procede oltre investendo tutto ciò che segue….’ Franciscus Junius, De pictura veterum, da Massimo di Tiro.

  7. forse non sapete che da questo quadro è stato tratto, riveduto e corretto, il famoso bacio dei baci perugina… se fate un confronto vedrete che sono simili…

  8. Compagni di post!
    E' vero, il dipinto della Pinacoteca, insomma quello con il vestito azzurro, è più… caldo. Ho visto qui, e anche nel web l'altro, quello in cui la dama indossa il vestito bianco e, sebbene sia spendido, secondo me il colore bianco "raffredda" un po' la scena anche se pure l'azzurro è un colore freddo.
    Inoltre il bianco, secondo me, suggerisce purezza, che, sempre a mio avviso contrasta un po' con la passionalità invece comunicata dalla postura delle figure, che è si delicata ma anche molto sensuale.
    La purezza non è incompatibile con la sensualità, affatto (sempre secondo me) però l'insieme risulta meno "caldo".
    Celeste supersloggata che ora si logga

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